Pubblicato il decreto ministeriale con regole, interventi e beneficiari dei contributi a fondo perduto per il potenziamento e l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Il bando con le linee guida verrà pubblicato il 20 luglio 2023.

Nel decreto sono elencate le regole per accedere agli incentivi nell’ambito del PNRR: si tratta di contributi a fondo perduto per l’installazione di pannelli fotovoltaici con potenza compresa tra 6 kWp e 1 MWp.
I beneficiari del bando da un miliardo di euro sono gli edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Bando Parco Agrisolare: gli interventi ammessi

L’obiettivo del Bando Parco Agrisolare 2023 è quello di migliorare l’efficienza energetica delle strutture. Quindi da una parte incentiva la posa dei pannelli fotovoltaici, dall’altra agevola tutte le operazioni (connesse e non) mirate all’efficientamento energetico. Tra queste ad esempio la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, la realizzazione di sistemi di aerazione e l’isolamento termico degli edifici.

I finanziamenti a fondo perduto serviranno per la copertura delle spese di acquisto e posa dei pannelli fotovoltaici per specifiche categorie di edifici:

  • imprese agricole;
  • destinati alla ricezione e ospitalità.

I beneficiari del Bando Parco Agrisolare sono gli edifici destinati alla produzione agricola e all’attività agrituristica che sostengono spese per l’acquisto e la posa di moduli fotovoltaici, dei sistemi di accumulo e della connessione alla rete.

Il decreto fissa i limiti di spesa entro i quali realizzare gli interventi ammessi:

  • tetto massimo pari a 1500 euro/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici (limite che può essere incrementato di 1000 euro kWp ulteriori se, contestualmente ai pannelli fotovoltaici, vengono installati anche i sistemi di accumulo);
  • tetto massimo di 100.000 euro per la realizzazione di sistemi di accumulo collegati al fotovoltaico;
  • tetto massimo di 30.000 euro per l’installazione delle colonnine di ricarica per la mobilità elettrica e le macchine agricole.

IL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO PUO’ ARRIVARE FINO ALL’80%