Amadori, uno dei principali player italiani del settore avicolo e più in generale dell’industria alimentare nazionale, ha rivelato il nuovo logo, simbolo dell’ammodernamento verso il quale l’azienda cesenate punta. Un logo più libero, che si spoglia del fondo ovale geometrico che ha contraddistinto l’identità visiva di Amadori per decenni; l’idea è quella di valorizzare il naming dell’azienda, ora completamente protagonista.

Sebbene il font e i colori siano coerenti con l’immagine corporate originaria del marchio, Amadori decide di mettere i puntini sulle i, tramite un pittogramma rosso, che conferma la freschezza della nuova visual identity e che richiama, attraverso la sua forma, l’uovo, la materia prima sulla quale l’azienda ha fondato le proprie fortune e la sua riconoscibilità.

Amadori ha reso noto, tramite un comunicato stampa, che al nuovo logo seguirà una campagna comunicativa incentrata sui valori che l’azienda vuole accostare al proprio brand: più attenzione alle tematiche ambientali, all’innovazione dei prodotti e, ovviamente, all’italianità autentica dei prodotti.

Inoltre, l’azienda ha lanciato un nuovo spot televisivo per l’estate: “Gente che ama”, che vuole raccontare i valori del brand Amadori. I protagonisti dello spot sono gli oltre 9000 collaboratori dell’azienda, uniti dalla passione e dalla cura per il proprio lavoro. La figura del lavoratore viene dunque messa al centro della visione aziendale da trasmettere, in un’operazione congiunta di internal ed external branding, come sottolineato da Matteo Conti, Direttore Centrale Marketing Strategico:


“La nuova campagna è positiva, inclusiva ed esprime a pieno il posizionamento della marca, coniugando la storica e distintiva passione per fare bene il proprio lavoro con la continua spinta ad innovare ogni aspetto della produzione e, allo stesso tempo, il prendersi cura delle persone, delle comunità e di tutti gli aspetti della filiera integrata.”
 
Un esempio di rebranding che, ancora una volta, semplifica la percezione visiva del consumatore, come già avvenuto con Barilla, altro importantissimo player dell’industria alimentare italiana.

Kevin Pacetti Paolini